Ap 20,4-6: La prima resurrezione come distinzione del destino corporeo dei defunti
L'articolo si propone di mettere a fuoeo un passo piuttosto controverso: Ap 20,4-6, dove si allude a una prima resurrezione, con termini ehe rimandano a un fenomeno corporeo. In più, a questa prima resurrezione, si connette un periodo di legamento di Satana, dalla durata di mille anni, senza pe...
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Format: | Electronic Article |
Language: | Italian |
Check availability: | HBZ Gateway |
Fernleihe: | Fernleihe für die Fachinformationsdienste |
Published: |
Ed. Pontificia Univ. Gregoriana
2015
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In: |
Gregorianum
Year: 2015, Volume: 96, Issue: 3, Pages: 469-490 |
Online Access: |
Volltext (lizenzpflichtig) |
Parallel Edition: | Non-electronic
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Summary: | L'articolo si propone di mettere a fuoeo un passo piuttosto controverso: Ap 20,4-6, dove si allude a una prima resurrezione, con termini ehe rimandano a un fenomeno corporeo. In più, a questa prima resurrezione, si connette un periodo di legamento di Satana, dalla durata di mille anni, senza però altre precisazioni. Dopo avere passato in rassegna le principali ermeneutiche del brano, valutandone le motivazioni e la plausibilità, si approda a una possibile proposta di soluzione, basata sulle linee seguenti: la prima resurrezione va compresa, da un punto di vista esegetico, come una resurrezione corporea. L'aggettivo ē prōtē, applicato al sostantivo anastasis, non indica, però, una resurrezione anticipata, bensì semplicemente la resurrezione, ehe qui è definita ē prōtē, solo in quanto indica la fase incoativa del risuscitamento, già opérante nella morte dei credenti fin dal mattino della Pasqua, ehe stabilisée un rapporto finalistico tra l'anima e il corpo terreno, in attesa di compiersi universalmente nell'ultimo giorno. The article sets out to focus on a rather controversial passage: Rev 20: 4-6, which refers to a «first resurrection» in terms which suggest a bodily phenomenon. Moreover, the «first resurrecttion» is linked to a period of one thousand years during which Satan remains bound, but without further details. After reviewing the main interpretations of the passage, evaluating their bases and plausibility, a possible solution is proposed: the first resurrection is to be understood, from an exegetical point of view, as a bodily resurrection. The adjective hē prōtē, applied to the noun anastasis, does not mean, however, an anticipated resurrection, but simply the resurrection, defined here at hē prōtē solely inasmuch as it indicates the inchoate phase of resuscitation, already operating in the death of believers since the morning of Easter, which establishes a finalistic relationship between the soul and the terrestrial body, awaiting universal completion on the last day. |
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Contains: | Enthalten in: Gregorianum
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