La novità "nel" Dio di Gesù: La rilevanza "teo-logica" dell'autosvuotamento e della "compassione" di Cristo
Attenendosi alla rivelazione di Dio comunicataci in modo definitivo da Cristo, il presente studio propone la tesi che la "novità" vissuta da Gesù nella condizione umana, che fu assunta dal Figlio di Dio, "tocchi" veramente Dio stesso. L'esegesi di Fil 2,5-11 mette in evidenz...
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Format: | Print Article |
Language: | Italian |
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Published: |
Glossa
2024
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In: |
Teologia
Year: 2024, Volume: 49, Issue: 2, Pages: 377-405 |
IxTheo Classification: | HC New Testament NBC Doctrine of God NBF Christology |
Summary: | Attenendosi alla rivelazione di Dio comunicataci in modo definitivo da Cristo, il presente studio propone la tesi che la "novità" vissuta da Gesù nella condizione umana, che fu assunta dal Figlio di Dio, "tocchi" veramente Dio stesso. L'esegesi di Fil 2,5-11 mette in evidenza la rilevanza che la dinamica dell'autosvuotamento di Cristo e del suo apprendimento dell'obbedienza singolarmente filiale al Padre ha avuto nell'autocomunicazione definitiva di Dio. D'altronde, narrando parabole sulla compassione salvifica dell'Abbà, ma soprattutto condividendola egli stesso, Gesù ha mostrato come le espressioni anticotestamentarie sull'amore materno di un Dio paterno, per quanto fossero analogiche, avessero una corrispondenza nella realtà dell'agápē che «Dio è». Sul fondamento della rivelazione di Gesù sulla compassione dell'Abbà nei confronti dei suoi figli e figlie, dotati di libertà, individuiamo precisamente in tale compassione la fonte delle continue "novità" non solo "in" costoro, ma primariamente "nello" stesso Dio. Faithful to the revelation of God communicated to us in a definitive manner by Christ, the present study puts forward the thesis that the "newness" lived by Jesus in the human condition which was assumed by the Son of God truly "touches" God himself. Exegesis of Phil 2:5-11 highlights the prominence that the dynamic of Christ's self-emptying and his learning of singularly filial obedience to the Father had in God's definitive self-communication. Moreover, by recounting parables about Abba's saving compassion, but above all by himself sharing in that compassion, Jesus showed how the Old Testament expressions about the maternal love of a fatherly God, however analogical they were, had a correspondence in the reality of the agápē that "God is". As regards the foundation of Jesus' revealing of the Abba's compassion towards his sons and daughters, endowed as they are with freedom, we identify precisely in that compassion the source of continuing "newness" not only "in" them, but primarily "in" God himself. |
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ISSN: | 1120-267X |
Contains: | Enthalten in: Teologia
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